Per gli adolescenti di oggi è difficile trovare uno spazio in cui trovarsi per parlare, per giocare, per condividere le proprie esperienze. Molto spesso gli oratori, i centri sociali che un tempo erano un punto di riferimento sono venuti meno. Immediatamente mi è venuto in mente uno studente di una secondaria che mi ha raccontato come sia difficile nella sua scuola trovare lo spazio per studiare con i suoi compagni dopo l’orario delle lezioni. Gli adulti a parole descrivono una realtà scolastica aperta in cui vengono organizzate tutta una serie di attività strutturate: laboratori per il recupero delle insufficienze scolastiche o laboratori a tema (es. teatro, corsi di autodifesa, etc.). Ma nella scuola, oltre l’orario scolastico, esiste veramente uno spazio in cui i ragazzi possono svolgere in autonomia le proprie attività?
Gli adulti devono pensare che gli adolescenti stanno attraversando una fase di grandi cambiamenti, il loro senso d’identità si sta definendo, hanno da una parte la necessità di mantenere il cordone ombelicale che li lega alla famiglia d’origine ma nel contempo desiderano trovare un proprio spazio nel mondo, non solo come concetto astratto di appartenenza ad un gruppo, ad un ideale, ad una passione, ma anche come termine reale, fisico, un luogo dotato di pareti e di un tetto. Certo è importante che l’adulto sia presente in questi contesti parascolastici per dare quella presenza che può aiutare nel caso se ne ravvisi la necessità e che permetta di contenere e non far travalicare certi comportamenti o atteggiamenti tipici di questa età. Ma l’adulto deve riuscire, quando la sua presenza non è necessaria, a stare sullo sfondo per poter far emergere tutte le potenzialità dell’adolescente.
Avere il proprio spazio significa essere da una parte liberi ma dall’altra essere contenuti. Lo spazio non può essere assoluto, non può non avere confini, perché se così fosse non ci sarebbe più il piacere, il desiderio di spingersi oltre, di scoprire cosa c’è oltre la staccionata della nostra quotidianità, di sperimentarsi nello scoprire un mondo, anche molto diverso da quello conosciuto fino ad ora.
Non solo gli adolescenti hanno bisogno di questo spazio ma anche gli adulti desiderano avere una propria casa, un luogo in cui sentirsi protetti e accolti. Un posto in cui poter rientrare per trovare quella pace, quella calma, quella serenità che un mondo esterno, molto spesso eccessivamente carico di stimoli e di richieste, porta a desiderare. Comprendere se stessi, i propri desideri, aiuta a capire gli altri, a mettersi nei loro panni. I loro desideri possono essere stati, o lo sono ancora, i nostri desideri.
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