L’horror vacui è un termine interessante in questi tempi d’isolamento, letteralmente sta a significare “paura del vuoto”, quella sensazione di fragilità, impotenza e smarrimento che ci prende e ci attanaglia quando non abbiamo attività da compiere ma vuoti da colmare.
L’horror vacui ci obbliga a pensare, ma la mente così poco abituata a questa condizione tende a rifuggirne, cerca nuovi obiettivi su cui riporre la propria attenzione, non vuole stare nel vuoto, le difese s’innalzano per proteggerci da quel profondo senso di solitudine,paura e abbandono.
Probabilmente quando qualcosa ci spaventa, l’horror vacui appunto, dovremmo domandarci perché l’essere soli con noi stessi non ci permette di fermarci e osservare la nostra vita. Siamo così presi dalla frenesia del ritmo di vita senza accorgerci di cosa perdiamo e cosa guadagniamo, non certo in termini economici, ma piuttosto nel trovare un senso alla nostra vita.
Quello che bisognerebbe sottolineare è l’importanza di trovare spazi in cui pensare e riflettere ponendoci alcune domande:
- Nella nostra vita svolgiamo delle attività che ci fanno stare bene e ci rendono più sereni?
- Le nostre relazioni, sia quelle amicali che quelle sentimentali, sono soddisfacenti? Ci sentiamo amate/i, considerate/i, coinvolte/i?
- Riusciamo a stare nella noia?
- Tolleriamo la frustrazione di non poter fare sempre ciò che vorremmo?
- Siamo disposte/i a cambiare degli aspetti della nostra vita?
- Riusciamo a percorrere strade mai battute e non conosciute?
- Possiamo allontanarci dalla nostra zona di conforto?
- Ci fidiamo degli altri o solo di noi stessi?
- Siamo severi o indulgenti con noi stessi?
In questo periodo di pandemia e d’isolamento forzato, da ogni direzione ci danno consigli su come organizzare la nostra giornata, sull’importanza di mantenere dei ritmi costanti come svolgere un’attività fisica, leggere, guardare la televisione e via discorrendo. Queste indicazioni sono importanti per non abbandonarci completamente alla noia e all’apatia e per mantenere una struttura, ma possono essere anche accompagnate da alcune riflessioni sul presente.
La presenza dei social media e l’elevata connessione digitale certamente non aiuta in queste attività ma piuttosto crea continue distrazioni e sembra obbligarci a restare sintonizzati su un presente virtuale, con la paura costante di perdere qualcosa d’importante e fondamentale. C’è il timore di non essere all’altezza di chi popola la rete e delle aspettative presunte che provengono dall’ambiente esterno, mentre tutto questo ci travolge non ci accorgiamo di perdere noi stessi.
Se sentite la necessità di riscoprire i vostri desideri e cercare nuove strade potete contattarmi qui, sono presente a Buccinasco o in modalità online.